“Eccomi qui… e mentre il mondo dorme,io come ogni
notte sono sveglia…”
Giovanni, non
ho altro mezzo per rivolgermi a te e scrivo questa lettera che non leggerai
mai. Ma è il mio modo per stare ancora un po’ con te: pagine di parole che , corrono tra le righe
di un foglio, pagine intrinseche di
pianto, di disperazione che nella mia mente formano un dialogo che mai risposta avrà, ed io seduta in questa
stanza così piena di te, dei nostri momenti, cerco conforto e spiegazioni. E’
inutile, tutto è inutile perché niente cambierà solo un pensiero resta fisso nella mente … mi manchi,
mi mancherai per sempre. Parole dette e ridette, lo so, intanto i giorni passano e tu Giovanni ancora
non ci sei, sì perché da sempre ho
sperato che tu tornassi e che tutto si sarebbe aggiustato, tutto sarebbe stato
come era prima.
Non è così, purtroppo e mai potrà essere, quando si muore non si può tornare indietro non è come nei film, non si può cambiare il finale, ed io, cosciente di com’è la mia realtà , forse per andare avanti continuo a sperare ed invano ad aspettarti. Ti cerco, ti parlo con la mente ti accarezzo, ti sogno e ti sorrido con tutto il mio amore di mamma, immaginando che tu faccia lo stesso. Adesso che non ci sei più, tu continui ad essere presente, e come se dentro di me vivi, cammini con i miei piedi, respiri attraverso il mio respiro, parli attraverso la mia bocca e continui ad amare tutti attraverso il mio cuore, perché non c’è gesto, valori, sentimenti che tu provavi che io non conosca e che tento, mi ostino a far rivivere … l’unica cosa che non so fare a far rivivere sono le tue mani incredibilmente abili a dare forma a mille cose meravigliose …. Vivere per non morire e sbagliando, (perché so che tu mi sussurri che c’è ancora qualcuno che ha bisogno di me) sperare che sia tutto già finito … eppure pur consapevole dei miei doveri di mamma, non riesco a riprendermi la vita che con te vivevo e seduta nel buio che circonda la mia esistenza, mi guardo e per un attimo come se mi sdoppiassi mi vedo come se fossi il fantasma di quella che ero prima, vedo il fantasma dell’anima mia, una volta tanto propensa alla vita, ora vedo solo una donna stanca e delusa, triste e sola combattuta da una terribile malattia chiamata “ dolore” . Un dolore profondo che non da scampo, che distrugge e che vorrei nessuno mai provasse. Un dolore che rende il mio sguardo vuoto, scontroso, tanto da indurre ad evitarmi, ma una cosa vorrei se potessi fare comprendere a chi mi vede , il mio volto, il mio sguardo sono solo il riflesso di tutto il dolore che ho nel cuore …. Lo so, gli altri non comprendono, ma io sono grata, a chi si ferma e “saluta” mio figlio, o mi racconta un aneddoto, una qualsiasi cosa che mi riporta a quando lui era presente nella mia, nostra vita … Non so farmi comprendere così resto aggrappata ai ricordi, al dolore mie uniche amiche in questi tre anni loro, sicuramente mi saranno fedeli per il resto della vita che mi resta …. Sono giorni particolarmente difficili questi per me da vivere, si ricordano le persone che hanno lasciato questo mondo, ed io seppur sono trascorsi anni, non mi abituerò mai a saperti lontano da me, che il tuo corpo dimora sotto una lastra di marmo, che io ricopro di piante, fiori dai molteplici colori, gli stessi che tu amavi tanto … non è esagerazione la mia, nel mio immaginario cerco di donarti la stessa gioia che ti vedevo negli occhi quando passavi ore ed ore nel giardino di casa. E’ straziante per me ricordare, nei tramonti che restavi a contemplare quando c’eri, e la terra era cosi bella quando tu correvi, e respiravi il profumo dell’erba, immortalando i colori dei fiori sui tuoi dipinti. Tu amavi quel giardino, lo amavi così tanto che tutto sembrava immenso e profondo e l’aria sembrava abbracciare le grida della tua voce che formava una bella melodia. Le risate che sentivo da casa mi riempivano di gioia, ogni tuo passo sembrava restasse scolpito nell’erba che tu calpestavi e formavano una gioia di vita, che sprizzava da tutto ciò che toccavi, si, ogni cosa sembrava prendere vita perché la curavi con amore. Erano frangenti di una vita vissuta nella semplicità ma che mi donava la sensazione di aver ricevuto dall’esistenza più di quello che mi aspettavo. Ora quel giardino sembra spento, triste, non avere più colori, come se fosse per sempre inverno, è malinconia profonda è desolazione, il destino è stato crudele con noi, il tempo è stato ladro per la nostra vita, ci ha rubato tutto, cosa resta ?? Resta il desiderio di credere che tu sei ancora con me, che mi stai vicino come l’ombra di qualcosa ancora mia. Rivivo dentro di me tutto il bene che ti ho dato e che tu hai dato a me sperando che, come io continuerò ad amarti, lo stesso faccia tu e che anche se non ti vedo, tu ti avvicini con passo leggero ( come facevi sempre ) dandomi un bacio leggero.
Non è così, purtroppo e mai potrà essere, quando si muore non si può tornare indietro non è come nei film, non si può cambiare il finale, ed io, cosciente di com’è la mia realtà , forse per andare avanti continuo a sperare ed invano ad aspettarti. Ti cerco, ti parlo con la mente ti accarezzo, ti sogno e ti sorrido con tutto il mio amore di mamma, immaginando che tu faccia lo stesso. Adesso che non ci sei più, tu continui ad essere presente, e come se dentro di me vivi, cammini con i miei piedi, respiri attraverso il mio respiro, parli attraverso la mia bocca e continui ad amare tutti attraverso il mio cuore, perché non c’è gesto, valori, sentimenti che tu provavi che io non conosca e che tento, mi ostino a far rivivere … l’unica cosa che non so fare a far rivivere sono le tue mani incredibilmente abili a dare forma a mille cose meravigliose …. Vivere per non morire e sbagliando, (perché so che tu mi sussurri che c’è ancora qualcuno che ha bisogno di me) sperare che sia tutto già finito … eppure pur consapevole dei miei doveri di mamma, non riesco a riprendermi la vita che con te vivevo e seduta nel buio che circonda la mia esistenza, mi guardo e per un attimo come se mi sdoppiassi mi vedo come se fossi il fantasma di quella che ero prima, vedo il fantasma dell’anima mia, una volta tanto propensa alla vita, ora vedo solo una donna stanca e delusa, triste e sola combattuta da una terribile malattia chiamata “ dolore” . Un dolore profondo che non da scampo, che distrugge e che vorrei nessuno mai provasse. Un dolore che rende il mio sguardo vuoto, scontroso, tanto da indurre ad evitarmi, ma una cosa vorrei se potessi fare comprendere a chi mi vede , il mio volto, il mio sguardo sono solo il riflesso di tutto il dolore che ho nel cuore …. Lo so, gli altri non comprendono, ma io sono grata, a chi si ferma e “saluta” mio figlio, o mi racconta un aneddoto, una qualsiasi cosa che mi riporta a quando lui era presente nella mia, nostra vita … Non so farmi comprendere così resto aggrappata ai ricordi, al dolore mie uniche amiche in questi tre anni loro, sicuramente mi saranno fedeli per il resto della vita che mi resta …. Sono giorni particolarmente difficili questi per me da vivere, si ricordano le persone che hanno lasciato questo mondo, ed io seppur sono trascorsi anni, non mi abituerò mai a saperti lontano da me, che il tuo corpo dimora sotto una lastra di marmo, che io ricopro di piante, fiori dai molteplici colori, gli stessi che tu amavi tanto … non è esagerazione la mia, nel mio immaginario cerco di donarti la stessa gioia che ti vedevo negli occhi quando passavi ore ed ore nel giardino di casa. E’ straziante per me ricordare, nei tramonti che restavi a contemplare quando c’eri, e la terra era cosi bella quando tu correvi, e respiravi il profumo dell’erba, immortalando i colori dei fiori sui tuoi dipinti. Tu amavi quel giardino, lo amavi così tanto che tutto sembrava immenso e profondo e l’aria sembrava abbracciare le grida della tua voce che formava una bella melodia. Le risate che sentivo da casa mi riempivano di gioia, ogni tuo passo sembrava restasse scolpito nell’erba che tu calpestavi e formavano una gioia di vita, che sprizzava da tutto ciò che toccavi, si, ogni cosa sembrava prendere vita perché la curavi con amore. Erano frangenti di una vita vissuta nella semplicità ma che mi donava la sensazione di aver ricevuto dall’esistenza più di quello che mi aspettavo. Ora quel giardino sembra spento, triste, non avere più colori, come se fosse per sempre inverno, è malinconia profonda è desolazione, il destino è stato crudele con noi, il tempo è stato ladro per la nostra vita, ci ha rubato tutto, cosa resta ?? Resta il desiderio di credere che tu sei ancora con me, che mi stai vicino come l’ombra di qualcosa ancora mia. Rivivo dentro di me tutto il bene che ti ho dato e che tu hai dato a me sperando che, come io continuerò ad amarti, lo stesso faccia tu e che anche se non ti vedo, tu ti avvicini con passo leggero ( come facevi sempre ) dandomi un bacio leggero.
Eccomi qui …
e mentre il mondo dorme, io come ogni notte sono sveglia, perché da quando non
ci sei più, il vuoto della tua assenza la notte si accentua… diventa un
insopportabile tormento per il mio essere. Quante volte in queste lunghe notti
stellate, ho guardato il cielo, sperando che tu , tramite una stella brillante
potessi dare un po’ di luce a questa
buia vita. So, che le mie sono solo sogni irrealizzabili, ma
oramai la mia vita si è ridotta anche a questo: sognare; affinché i nostri
giorni, non vadano perduti, affinché non si perda quello che tu eri, ciò che
hai lasciato di te …. Quante cose vorrei dire a te …. A te che te ne vai , a te
che non ci sei più, che hai lasciato scolpiti nel tempo insegnamenti di una vita vissuta comportandoti come un grande
uomo. Per te, per ciò che eri, per ciò che volevi, amavi, sognavi. A te che descrivevi a tutti questo mondo come
una favola da conquistare e vivere, anche quando le ingiustizie ed i problemi
erano evidenti e insormontabili , tu c’eri
è tutto era meraviglioso. Ma si sa, non
pensiamo mai a quanto può essere crudele la vita a come tutto può cambiare in
un breve istante e quanto tu credevi bello, tuo e per sempre in un attimo ti
viene tolto … lasciandoti come un inutile vegetale che fa finta solo di
sopravvivere, facendo si che i giorni si susseguono in modo meccanico,
apparentemente normale, affinché l’altra metà di me, tuo fratello non né
risenta … ma nel cuore nulla è più vita, niente ha un senso. Non so più chi
l’ha detto, ma ora mi sembra vero : “ I ricordi a volte sono la nostra fortuna:
c’è in loro tutta la bellezza di quanto abbiamo vissuto. Odio il pensiero di
perderli, di lasciarli svanire “ … Così li alimento, li rivivo continuamente, parlo di te … anche a
costo di apparire patetica e ripetitiva, nel dirti e dire sempre le stesse cose, ma sono la tua mamma e … niente, neanche una separazione tanto drastica può
cambiare quello che eravamo … eri e sarai
sempre parte essenziale della mia personalità, sei sempre con me … se
cammino mi sembra di averti vicino, se
sbaglio, o sono nel giusto, sono sicura sei tu a consigliarmi, a farmi
riflettere a calmarmi. Ogni volta che
piango sento le tue mani che asciugano le mie guance. Spero che mi ascolti e
che mi sorrida comprendendo i miei stati d’animo, anche i miei monologhi
cosi ripetitivi .. Spero che là, dove tu ora vivi, dove odio non c’è , queste
mie parole ti arrivino come se fossero sempre nuove e piene di tantissimo
amore. Un bacio al tuo cuore, che appoggiato al mio formano un amore immenso e
insostituibile … mamma.
