mercoledì 31 ottobre 2012

“Eccomi qui… e mentre il mondo dorme,io come ogni notte sono sveglia…”


“Eccomi qui… e mentre il mondo dorme,io come ogni notte sono sveglia…”





Giovanni, non ho altro mezzo per rivolgermi a te e scrivo questa lettera che non leggerai mai. Ma è il mio modo per stare ancora un po’ con te:   pagine di parole che , corrono tra le righe di un foglio, pagine intrinseche  di pianto, di disperazione che nella mia mente formano un dialogo  che mai risposta avrà, ed io seduta in questa stanza così piena di te, dei nostri momenti, cerco conforto e spiegazioni. E’ inutile, tutto è inutile perché niente cambierà solo un  pensiero resta fisso nella mente … mi manchi, mi mancherai per sempre. Parole dette e ridette, lo so,  intanto i giorni passano e tu Giovanni ancora non ci sei,  sì perché da sempre ho sperato che tu tornassi e che tutto si sarebbe aggiustato, tutto sarebbe stato come era prima.
Non è così, purtroppo e mai potrà essere, quando si muore non si può tornare indietro non è come nei film, non si può cambiare il finale, ed io,  cosciente di com’è  la mia realtà , forse per andare avanti continuo a sperare ed invano ad aspettarti. Ti cerco, ti parlo con la mente ti accarezzo, ti sogno e ti sorrido con tutto il mio amore di mamma, immaginando che tu faccia lo stesso. Adesso che non ci sei più, tu continui ad essere presente,  e come se dentro di me vivi, cammini con i miei piedi, respiri attraverso il mio respiro, parli attraverso  la mia bocca e continui ad amare  tutti attraverso il mio cuore, perché non c’è gesto, valori, sentimenti che tu provavi che io non conosca e che tento, mi ostino a far rivivere … l’unica cosa che non so fare a far rivivere sono le tue mani incredibilmente abili a dare forma a mille cose meravigliose …. Vivere per non morire e sbagliando,  (perché so che  tu mi sussurri che c’è ancora qualcuno che ha bisogno di me)  sperare che sia tutto già finito … eppure pur consapevole dei miei doveri di mamma, non riesco a riprendermi la vita che con te vivevo e seduta nel buio che circonda la mia esistenza, mi  guardo e per un  attimo  come se mi  sdoppiassi mi vedo come se fossi il fantasma di quella che ero prima, vedo il fantasma dell’anima mia,  una volta tanto propensa alla vita, ora vedo solo una donna stanca e delusa, triste e sola combattuta da una terribile malattia chiamata  “ dolore” . Un dolore profondo che non da scampo, che distrugge e che  vorrei nessuno mai  provasse. Un dolore  che rende il mio sguardo vuoto, scontroso, tanto  da indurre ad evitarmi, ma  una cosa vorrei  se potessi  fare comprendere a chi mi vede , il mio volto, il mio sguardo sono solo il riflesso di tutto il dolore che ho nel cuore ….  Lo so, gli altri non comprendono, ma io sono grata, a chi si ferma e “saluta” mio figlio,  o mi racconta un aneddoto, una qualsiasi cosa  che  mi riporta a quando lui era presente nella mia, nostra vita … Non so farmi comprendere così resto aggrappata ai ricordi, al dolore mie uniche amiche in questi tre anni loro, sicuramente mi saranno fedeli per il resto della vita che mi resta …. Sono giorni particolarmente difficili  questi per me da vivere, si ricordano le persone che hanno lasciato questo mondo, ed io seppur sono trascorsi anni,  non mi abituerò  mai  a saperti  lontano da me, che il tuo corpo  dimora sotto una lastra di marmo, che io ricopro di piante, fiori dai molteplici colori, gli stessi che tu amavi tanto … non è esagerazione la mia, nel mio immaginario cerco di  donarti  la stessa gioia che ti vedevo negli occhi quando passavi ore ed ore  nel giardino di casa. E’ straziante per me ricordare,  nei tramonti che restavi a contemplare quando c’eri, e la terra era cosi bella quando tu correvi, e respiravi il profumo dell’erba,  immortalando i colori dei fiori sui tuoi dipinti. Tu amavi quel giardino, lo amavi così tanto che tutto sembrava immenso e profondo e l’aria sembrava abbracciare le  grida della tua voce che formava una bella melodia. Le risate che sentivo da casa mi riempivano di gioia, ogni tuo passo sembrava restasse scolpito nell’erba che tu calpestavi e formavano una gioia di vita, che sprizzava da tutto ciò che toccavi,  si, ogni cosa sembrava prendere vita perché la curavi con amore. Erano frangenti di una vita vissuta nella semplicità ma  che mi donava la sensazione di aver ricevuto dall’esistenza  più di quello che mi aspettavo.  Ora  quel giardino sembra spento, triste, non avere più colori, come se fosse per  sempre inverno, è malinconia profonda è  desolazione,  il destino è stato crudele con noi, il tempo è stato ladro per la nostra vita, ci ha rubato tutto, cosa resta ??  Resta il desiderio di credere  che tu  sei  ancora con me,  che mi stai vicino come  l’ombra di qualcosa ancora mia. Rivivo dentro di me  tutto il  bene che ti ho dato e che tu hai dato a me sperando che, come io continuerò ad amarti, lo stesso faccia tu e che anche se non ti vedo, tu ti avvicini con passo leggero ( come facevi  sempre )  dandomi un bacio leggero.
Eccomi qui … e mentre il mondo dorme, io come ogni notte sono sveglia, perché da quando non ci sei più, il vuoto della tua assenza la notte si accentua… diventa un insopportabile tormento per il mio essere. Quante volte in queste lunghe notti stellate, ho guardato il cielo, sperando che tu , tramite una stella brillante potessi dare un po’ di luce  a questa buia vita. So,  che  le mie sono solo sogni irrealizzabili, ma oramai la mia vita si è ridotta anche a questo: sognare; affinché i nostri giorni, non vadano perduti, affinché non si perda quello che tu eri, ciò che hai lasciato di te …. Quante cose vorrei dire a te …. A te che te ne vai , a te che non ci sei più, che hai  lasciato  scolpiti nel tempo insegnamenti di  una vita vissuta comportandoti come un grande uomo. Per te, per ciò che eri, per ciò che volevi, amavi, sognavi.  A te che descrivevi a tutti questo mondo come una favola da conquistare e vivere, anche quando le ingiustizie ed i problemi erano evidenti  e insormontabili , tu c’eri è tutto era meraviglioso.  Ma si sa, non pensiamo mai a quanto può essere crudele la vita a come tutto può cambiare in un breve istante e quanto tu credevi bello, tuo e per sempre in un attimo ti viene tolto … lasciandoti come un inutile vegetale che fa finta solo di sopravvivere, facendo si che i giorni si susseguono in modo meccanico, apparentemente normale, affinché l’altra metà di me, tuo fratello non né risenta … ma nel cuore nulla è più vita, niente ha un senso. Non so più chi l’ha detto, ma ora mi sembra vero : “ I ricordi a volte sono la nostra fortuna: c’è in loro tutta la bellezza di quanto abbiamo vissuto. Odio il pensiero di perderli, di lasciarli svanire “ … Così li alimento, li  rivivo continuamente, parlo di te … anche a costo di apparire patetica e ripetitiva, nel dirti  e dire sempre le stesse cose,  ma sono la tua mamma  e … niente,  neanche una separazione tanto drastica può cambiare quello che eravamo … eri e sarai  sempre parte essenziale della mia personalità, sei sempre con me … se cammino mi sembra di averti vicino,  se sbaglio, o sono nel giusto, sono sicura sei tu a consigliarmi, a farmi riflettere  a calmarmi. Ogni volta che piango sento le tue mani che asciugano le mie guance. Spero che mi ascolti e che mi sorrida comprendendo i miei stati d’animo, anche i miei  monologhi  cosi  ripetitivi .. Spero che là,  dove tu ora vivi, dove odio non c’è , queste mie parole ti arrivino come se fossero sempre nuove e piene di tantissimo amore. Un bacio al tuo cuore, che appoggiato al mio formano un amore immenso e insostituibile … mamma.