Intervento fatale per un tredicenne,
anestesista a giudizio
GIOVANNI Marchese morì a 13 anni nel 2009 per un intervento
nell' ospedale di Villa Sofia. I medici del reparto di emodinamica dovevano
risolvergli un difetto interatriale al cuore.
Durante la somministrazione dell'
anestesia l' adolescente di Racalmuto smise di vivere. Per la sua fine l'
anestesista rianimatore Onofrio Antonio De Luca è stato rinviato a giudizio con
l' accusa di omicidio colposo. Secondo la ricostruzione dei magistrati e di una
perizia medica, il sondino dell' anestesia avrebbe perforato un bronco del
ragazzino, causandone il decesso. Dice Angelo, il padre di Giovanni, assistito
dall' avvocato Giuseppe Cannizzaro Ciacia: «Il perito ha spiegato che c' era il
99 per cento di possibilità che mio figlio si salvasse se solo quel sondino
fosse stato estratto e inserito nell' altro bronco. per ricostruire quanto
accaduto in ospedale Giovanni ha subito tre autopsie». Il processo avrà inizio
il 4 novembre. Tutti prosciolti gli altri cinque medici accusati insieme a De
Luca all' inizio delle indagini. L' intervento era stato definito dai medici
semplice e di una durata di mezz' ora. Ai familiari i sanitari avevano detto
che il giorno dopo Giovanni sarebbe tornato a casa, ma qualcosa è andato per il
verso sbagliato.
ROMINA MARCECA
21 giugno 2013 13
sez. PALERMO

.jpg)